Il pappagatto
Alzi la mano chi ha preso in casa un micetto dolce e tenero e dopo qualche giorno si è reso conto di trovarsi in presenza di un temibile animale che con la sua presenza impedisce lo svolgersi di qualsiasi attività... sì, sto proprio parlando del pappagatto.
Per chi non lo sapesse, il pappagatto è un animale che esteriormente ricorda molto da vicino i nostri piccoli amici felini, ma che ama posizionarsi sulle spalle degli umani che lo ospitano, in modo da godere di ampia visuale sull'ambiente e soprattutto farsi trasportare da una parte all'altra della casa senza alcuna fatica.
Anche a noi è capitata una tragedia di questo tipo. Quando abbiamo preso con noi Birba, era troppo piccola e soprattutto troppo malata per poterlo capire, ma nel giro di qualche giorno ci siamo resi conto del nostro errore madornale: Birba in realtà è un tipico esemplare di pappagatto, ormai abbastanza pericolosa in quanto adulta.
Birba pronta a individuare un nuovo obiettivo su cui sdraiarsi.
Questa settimana Birba si è esibita in una serie di comportamenti tipici: piazzarsi sulle spalle di Giovanni mentre si mangia, ad esempio, oppure mentre siamo seduti sul divano a guardare la televisione. Nel complesso nulla di particolarmente insolito né pericoloso, anche se per reggersi in equilibrio qualche volta Birba utilizza le unghie che cerca di piantare saldamente nelle spalle quando si rende conto che queste sono coperte da una camicia o da una maglietta. Se invece Giovanni è a torso nudo Birba riesce a saltare e sistemarsi sulle spalle senza estrarre neppure la punta di un'unghia. Questo significa che Giovanni si dovrà adattare: o resta a torso nudo anche d'inverno, ma si sa, in casa almeno fa caldo, oppure accetta il rischio di trovarsi con le spalle graffiate.

Il problema più grosso l'ho avuto io, però, domenica pomeriggio.

Non so cosa ne pensate a proposito delle sedute di stiratura, ma a me francamente danno un fastidio terribile. Io odio stirare, non sopporto lo stare in piedi davanti al tavolo armata di un ferro bollente e che riversa umidità sulle camicie, sulle federe e su tutto quello che deve essere rimesso in sesto dopo il lavaggio... per mia fortuna ho un marito comprensivo che non pretende camicie stirate e inamidate da cambiare due  volte al giorno (ma si sa, in questo caso non sarebbe stato mio marito....) per cui nel complesso stiro abbastanza di rado, e solo quando ce n'è veramente bisogno. Date queste premesse, nessuno si stupirà che durante la stiratura debba consolarmi con qualcosa di particolarmente abietto, un po' come quando siete giù di morale e non trovate niente di meglio che armarvi di un cucchiaio e di un barattolo di Nutella da mezzo chilo. Io ascolto musica. Colonne sonore. Dei cartoni animati di Disney. Insomma, cerco consolazione ed evasione in un mondo da bambini per non pensare a quello che sto facendo.

Come dicevo, domenica è stato un pomeriggio di questo tipo, ferro da stiro acceso, stereo con una serie di CD stile Mulan - Pocahontas - Il gobbo di Notre-Dame - Gli aristogatti. Geronimo e Ariel stavano dormendo sul letto, Birba invece è venuta a controllare cosa stavo facendo. Per un po' di tempo è rimasta a gironzolare miagolando, faceva una specie di Miiiiii-miiiiiii che poteva significare "voglio la pappa!" oppure "perché non parli mai con me dei massimi sistemi?", quindi si è decisa: è saltata sul tavolo e con un solo balzo, leggera e senza artigli, mi è atterrata sulle spalle, dove ha estratto gli artigli per restare in posizione. Mi sono quindi trovata con un ferro da stiro bollente in mano, una camicia parzialmente stirata sul tavolo e una gatta, anzi una pappagatta, appollaiata sulla spalla come se fosse stata il pappagallo di Morgan il pirata.

Ho cercato di convincerla a scendere, ma non c'è stato niente da fare. Lei voleva restare lì, altrimenti come poteva controllare che stirassi bene la camicia di Giovanni? Così ho dovuto proseguire il lavoro con la micia sulle spalle. Avete mai provato a stirare una camicia con un gatto sulle spalle che non si muove nemmeno se vi spostate per tutta la stanza? Vi garantisco che non è facile per niente! Se a questo aggiungete che il CD in quel momento suonava "Sono Romeo... er mejo der Colosseo!" avete il quadro completo della situazione.

Alla fine Birba ha deciso che la camicia era stata stirata per bene e che il suo compito di controllore era terminato, così è scesa dalla sua posizione di predominanza ed è andata a leccare Geronimo. Io invece ho respirato...
 
 

Milano, 30 novembre 1999