Non si finisce mai di imparare
Ariel se n'è andata, tutto quello che aveva usato lei l'ho gettato via e la vita è ripresa con il solito ritmo frenetico. Anche Birba e Geronimo hanno capito che sono rimasti da soli e hanno ripreso anche loro le solite attività, dai giochi alla pappa alla nanna insieme.

Dal periodo della "prigionia" di Ariel le due pesti hanno comunque imparato qualcosa che si sono affrettati a mettere in pratica non appena possibile. Me ne sono accorta qualche notte fa, quando sono andata a dormire stanca morta e senza alcuna intenzione di alzarmi durante la notte per dare la pappa ai signorini. Intorno alle tre e mezza del mattino Birba ha deciso che aveva fame e come suo solito è venuta a svegliarmi strusciando le unghie sul comodino.

 
"Ho fatto qualcosa di male?"
 
Mi sono alzata decisa a non dargliela vinta: dopotutto avevano mangiato tutti e due solo tre ore prima! Così mi sono alzata, mi sono avviata in corridoio, seguita dalle due belve, ho fatto un rapido dietrofront e mi sono chiusa la porta della camera da letto alle spalle. E che diavolo, al mattino non posso permettermi di essere mezza addormentata!

Nel giro di qualche minuto però sento un rumore alla porta seguito da delicato tonfo sul letto, condito con un leggero zampettio e un musino umido che mi si pianta diritto in faccia. Ho spalancato gli occhi e nel buio ho intravisto il musetto di Birba. E' a questo punto che mi sono resa conto che le pesti hanno imparato ad aprire le porte. Non tutte, per fortuna, solo quelle che veramente li interessano, ma sicuramente la porta della nostra camera da letto di notte, quando dormiamo, viene considerata "interessante".

"Si sta sempre molto comodi qui..."
 Va da sé che ormai se voglio dormire in santa pace senza gatti di notte devo chiudere a chiave la porta della stanza, cosa che ho puntualmente fatto anche ieri sera.

Questa mattina Birba era disperata: deve aver pensato che non le volessi più bene, perché quando si è alzato Giovanni per aprirle una scatoletta si è rifiutata di mangiare finché non le ho permesso di venire a farmi la pasta addosso. Solo dopo diversi minuti di coccole si è tranquillizzata ed è andata a mangiare la sua parte.
 

"Le coccole è meglio farsele sul morbido..."
Insomma, anche se c'è gente che non ci crede, i gatti sono animali molto sensibili e sono assai meno opportunisti di quanto si pensi comunemente.
 
Milano, 6 febbraio 2000