Romeo e Giulietta
In questo periodo la nostra casa è divisa in due settori: la zona di competenza di Ariel e la zona di Birba e Geronimo. Ariel è malata di FeLV, leucemia felina virale, una malattia che purtroppo non lascia scampo, e che la sta riducendo a un mucchietto d'ossa. Il peggio è che oltre ad essere terribilmente debilitante è anche contagiosa per gli altri gatti, che devono quindi restare fuori contatto diretto dal micio infetto.

Potete immaginare la reazione degli altri mici quando abbiamo chiuso Ariel nella stanza che da quel momento in poi sarebbe diventata la sua zona di competenza. Soprattutto per Geronimo è dura, lui e Ariel avevano legato moltissimo, lei gli era perennemente alle costole e lui non perdeva occasione per leccarsela, coccolarsela, giocarci e ... come dire, "provarci", nonostante la castrazione. Così adesso ho imparato a conoscere una quantità spaventosa di miagolii vari che Geronimo usa per comunicare con Ariel: si piazza davanti alla porta dello studio, ficca il nasino raso terra proprio davanti alla fessura della porta e inizia a miagolare. Non credevo che i gatti fossero capaci di una tale varietà espressiva! Soprattutto alla sera, quando spegniamo le luci per andare a dormire, Geronimo inizia la serenata alla sua bella...

Ariel, sei lì dentro? Rispondimi!
Ariel ovviamente non è da meno e le studia tutte per cercare di uscire, nonostante la malattia e la debolezza. Alla sera, quando siamo pronti ad uscire dallo studio per andarcene a dormire, lei si piazza davanti alla porta e inizia a miagolare. Attenzione, non pensate che sia un miagolio triste e debole... no! Lei ci guarda con aria di somma disapprovazione e inizia a lanciare una serie di miagolate forti e chiaramente irritate, con l'aria di chi è veramente incavolato.

Un paio di sere fa ha messo il musino vicino alla porta chiamando a raccolta in aiuto gli altri due. Birba e Geronimo erano già fuori dalla porta, così appena l'hanno sentita sono riusciti a venirmi tra le gambe rischiando di farmi cadere. Ariel ha approfittato subito della situazione e si è catapultata fuori, così Birba ha continuato a impedirmi di rincorrerla mentre Geronimo la seguiva con l'evidente intenzione di proteggerne la fuga, subito interrotta da Giovanni (che ovviamente se l'è presa con me...).

Chissà cosa pensano Birba e Geronimo del fatto che teniamo rinchiusa Ariel... Ariel invece si è già premurata di farcelo sapere: chissà quanti insulti ci ha tirato nella lingua dei gatti!
 

La pappa...

Per parte nostra stiamo facendo il possibile per convincere Ariel a mangiare. Abbiamo iniziato a usare un preparato apposta per gatti debilitati e convalescenti e stiamo cercando di nutrire Ariel con quello. La piccola deve aver deciso di farcela pagare, comunque, perché per convincerla a prendere anche solo un pochino di cibo sono costretta a farglielo leccare dal mio dito. Ovviamente non è un problema, se non fosse per il fatto che non posso sempre essere presente e fa troppo freddo per portarla tutti i giorni in ufficio, per cui cerco di farla mangiare al mattino prima di uscire, alla sera appena rientro e una terza volta prima di andare a dormire. Non sempre ci riesco, qualche volta Ariel non vuole mangiare più di tanto e non mi va di costringerla, anche perché se cercassi di usare una siringa o un cucchiaino per forzarle il cibo in gola probabilmente la soffocherei considerando i problemi di respirazione che ha in questo periodo, per cui le mie uniche armi sono le coccole e la blandizie.

Non so come andrà a finire, ma di sicuro terremo tutti duro fino in fondo.
 

Milano, 13 gennaio 2000