Minou di Marina
Minou

Minou è arrivata a casa nostra quando ero ancora in Università. La sua specialità era sdraiarsi sul tavolo davanti a me e mettersi a dormire mentre studiavo, allungando ogni tanto una zampina per avere qualche carezza.

Ma una delle cose più divertenti è successa quando abbiamo lasciato Minou a mia nonna durante un nostro periodo di vacanza. Minou sapeva che saremmo tornati dopo un po' di tempo, era già passata per questa esperienza, per cui quella volta deve aver deciso che se era stata lasciata alla nonna ci doveva essere un motivo importante. E lo trovò: il suo compito consisteva nel prendersi cura di mia nonna in nostra assenza. Così al mattino andava a svegliarla sempre alla stessa ora mettendole il nasino umido in un occhio e leccandole la faccia (miagolare non serviva, mia nonna era sorda), "collaborava" con lei quando c'era da rifare il letto, le stava perennemente alle costole, anche in bagno, e alla sera intorno alle dieci decideva che era ora di andare a nanna, così iniziava a tirarle la gonna finché la nonna non spegneva la TV e andava a letto.

Un giorno mia nonna scese in cortile come sempre per gettare il sacchetto della spazzatura nei bidoni. La porta di casa era rimasta un pochino aperta, evidentemente, perché voltandosi per tornare indietro si trovò di fronte Minou. Mia nonna si spaventò da morire, pensando che la micia volesse scappare, così la prese in braccio e la portò di sopra, facendo un piano di scale con il cuore in gola dalla paura. Non le venne in mente di dire "Minou, torniamo a casa!"... Sicuramente la micia l'avrebbe seguita come un cagnolino. D'altra parte, mi spiegate come può una vecchietta di ottant'anni afferrare al volo una gattina di due anni che vuole scappare? Non ci saremmo riusciti neppure io e mio fratello, che all'epoca di anni ne avevamo venti!

Ora Minou è sul Ponte e sicuramente ha visto passare mia nonna... chissà se si sono riconosciute e salutate!

Let this memory lighten grief...