Ariel
L'ultimo arrivo è stata Ariel. Non avevamo intenzione di prendere nessun altro gatto, dopotutto Birba e Geronimo erano già perfettamente affiatati, una famiglia felina che conviveva felice insieme a noi, e non c'era alcun motivo per complicarci ulteriormente la vita. E a che scopo, poi? Appunto. A metà ottobre 1999 siamo andati a visitare la mostra felina di Novegro, come sempre per prendere dei croccantini in omaggio, soprattutto adesso che Birba era stata appena sterilizzata e volevo iniziare a vedere se i croccantini di tipo "light" le piacevano. Insieme a noi c'era un'amica che voleva vedere di adottare un secondo gattino per tenere compagnia alla sua micetta, così come avevamo fatto noi per Birba solo qualche mese prima.

Naturalmente anche a Novegro c'erano i volontari dell'ENPA che ci avevano affidato Geronimo, per cui siamo andati a salutarli e ovviamente abbiamo colto l'occasione per coccolare qualcuno dei gatti che avevano portato per le adozioni. Verso sera, quando ormai la mostra stava per chiudere e la nostra amica stava completando le operazioni di adozione di una micetta, io e Giovanni ci siamo accorti di una gattina nascosta dietro una tenda, da sola in una gabbia. Abbiamo chiesto ad una delle volontarie e lei ci ha spiegato che la piccola era stata portata lì insieme al fratellino, che però aveva già trovato una famiglia, così lei era rimasta sola.

Giovanni ha voluto prenderla in braccio... la gattina l'ha guardato, si è aggrappata a lui e non ha più voluto saperne di staccarsi. Perché mi è sembrato di rivedere una seconda volta lo stesso film?

Ariel in uno dei suoi tipici atteggiamenti...
Questa volta ho costretto Giovanni a firmare lui le carte per l'adozione: confesso che non ne volevo sapere, un terzo gatto proprio no! Ma la gattina era proprio bella, e poi era così spaventata...

Per un paio di giorni abbiamo cercato di tenere Ariel separata dagli altri due, ma ci siamo accorti subito che Geronimo aveva già iniziato a fare amicizia con lei, per cui abbiamo lasciato che si frequentassero liberamente, almeno finché noi eravamo nei paraggi. Birba ha impiegato molto più tempo di Geronimo per accettare la presenza di Ariel nel suo territorio, ma dopo una decina di giorni hanno iniziato a rincorrersi per la casa e dopo una ventina di giorni Birba ha fatto l'ultimo passo per l'accettazione di Ariel: ha iniziato a leccarla.

Con noi invece Ariel è sempre sul chi vive: tende sempre a nascondersi per evitare di essere presa, se per caso si deve andare nella direzione in cui si trova anche lei, scappa a zampe levate, anche se sta mangiando. Per fortuna sta lentamente migliorando, nel senso che si sta abituando a noi e al nostro modo di vivere e inizia ad avere meno paura. Di sera, quando ci corichiamo, non è insolito vedere Ariel che con aria vagamente sospettosa salta sul letto e si avvicina a noi. Se poi vede muoversi qualcosa sotto le coperte, dimentica i suoi sospetti e le sue paure e parte all'assalto del "topo da letto", che generalmente coincide con i miei piedi. Oppure si acciambella tra me e Giovanni e con aria languida chiede di essere coccolata...

Chissà quanto tempo ci vorrà perché si fidi di noi come si fida di Birba e Geronimo!

Sono passati tre mesi da quando mi chiedevo quanto tempo ci sarebbe voluto perché Ariel si fidasse anche di noi. Ora posso dirlo, Ariel si fidava e ci voleva bene. Ne parlo al passato perché purtroppo lei non c'è più, se n'è andata sabato scorso, uccisa dalla FeLV che le era stata diagnosticata qualche giorno dopo Natale.

Se n'è andata dopo tre mesi, e ha passato le ultime settimane in isolamento, una situazione molto dura che abbiamo dovuto affrontare per proteggere Birba e Geronimo dal possibile contagio, nonostante il fatto che siano vaccinati anche contro la FeLV. Ariel ha avuto comunque una buona dose di coccole, amore, affetto e lei stessa veniva a cercarle. Quando entravo in studio, dove era isolata, mi chiedeva subito di essere presa in braccio e credo che in queste ultime tre settimane sia stata in braccio ad un essere umano più di quanto non lo fosse stata durante i sette mesi precedenti. Abbiamo cercato di renderle meno penosa e sofferta quest'ultima parte della sua vita, anche se purtroppo non potevamo permetterle di avere quel calore felino che potevano darle Birba e soprattutto Geronimo, e sembrava che lei avesse capito e avesse deciso di lottare per non cedere. Purtroppo poco per volta il male ha avuto il sopravvento e ha spento la sua voglia di vivere e lottare.

Adesso Ariel è sul Ponte dell'Arcobaleno insieme a tanti altri miciotti e ci ha lasciati, ma non per questo ci dimenticheremo di lei, del suo musino espressivo e dei suoi occhioni verdi, di come tendeva la zampina timidamente per chiedere di essere presa in braccio, quasi timorosa di vedersi rifiutata, di come gli ultimi giorni mi prendeva la mano e se la portava al musino per strofinarsi e di come l'ultima sera sembrasse vitale e giocosa, quasi a volerci far capire che non voleva che la ricordassimo malata e stanca ma vispa come dovrebbe essere un gattino di otto mesi.

Addio Ariel, gioca sul Ponte dell'Arcobaleno insieme a tutti gli altri miciotti che ci stanno aspettando lì.

Milano, 22 gennaio 2000

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Mrrr... Comodo stare qui sopra.
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Meow! E tu chi sei?
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